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appunti di deliri mattutini (ecco cosa succede se si prendono troppi caffè)

Tuesday, September 26, 2006

acquirenti di fumo

Montefalco è un paesotto al centro dell’Umbria. Vi si è sempre prodotto oltre a un rosso discreto anche un rosso particolare derivante da un vitigno autoctono il “sagrantino” di cui fino a pochi anni fa si produceva quasi esclusivamente la versione “passita”, un vinsanto decoroso, mentre la versione normale era equiparata al rosso comune.
Poi con un’abile operazione di marketing studiata a tavolino sul modello dello sfracello che hanno combinato i toscani con il Brunello una cantina potente (a cui poi se ne sono accodate altre) ha iniziato a montare il prodotto e nel giro di pochi anni coinvolgendo Comune, Regione e stampa mercenaria è nato questo miracolo di un vino rosso passato da 1.500 lire al litro a 30 euro la bottiglia da 0,75. Non ricordo chi, forse è stato Ford (non John, l’altro quello delle macchine) ha detto che “nessun è mai fallito basando il suo lavoro sull’imbecillità della gente.

Questa settimana c’è stata la settimana enologica : Torme di farfalloni amorosi si fanno infinocchiare da osti con divise azzurre come le hostess dei convegni di Forza Italia. E’ tutto un cinguettare di retrogusti fruttati, di sentori di sottobosco, di riflessi violacei.
Sui tavoli degli stand ho notato un oggetto di foggia strana molto simile alle sputacchiere che ho visto vent’anni fa in una visita in sanatorio sui comodini dei malati ai polmoni.
Mi hanno spiegato che l’oggetto molto bello e artisticamente decorato, non di smalto sbeccato come le sputacchiere piene di espettoro che ricordavo, si chiama proprio così: “sputacchiera” e serve agli assaggiatori professionisti o della domenica per buttare il vino avanzato dal bicchiere dopo il sorso canonico con sciacquettio di liquido tra le barbozze.
Mi piacerebbe sapere che fine fa il contenuto.

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