tenebrax

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appunti di deliri mattutini (ecco cosa succede se si prendono troppi caffè)

Wednesday, September 27, 2006

La Gioconda e le fave con le coDiche

Ognuno sostiene la sua sul sorriso ("enigmatico", io lo definirei un po' ebete, lontano anni dallo sguardo perforante della dama con l'ermellino) della Gioconda... io sostengo sia dovuto alla cattiva digestione di un piattone di fave con le codiche (attenzione, con la d non con la t) molto usate all'epoca da tutte le classi sociali... le motivazioni del mio studio si basano sul nulla, come tutte le altre, del resto...

Pubblico questa nota perchè spesso in Italia ci si lamenta della spesa limitata per la ricerca... ma se in Canada ti fanno una ricerca così scombiccherata, forse è meglio spendere poco...
Questo è il testo uscito oggi (senza nessuna modifica, ahimè...) sul Corriere, della serie "Panem et velinem", l'Italia non è alla frutta ma allo "sparecchio" e ogni scusa è buona per cambiare discorso...
PARIGI - Mona Lisa sorride perché ha appena avuto un figlio, il mistero del suo sorriso si nasconde dietro la condizione più naturale del mondo: la maternità. È la conclusione cui sono giunti i ricercatori del Centro nazionale delle ricerche canadese (Cnrc), che hanno analizzato la donna più famosa del mondo, la più corteggiata, discussa e interpretata, la più insensibile alle mode e al tempo: il sorriso più enigmatico della cultura occidentale apparterrebbe a una madre. La radiografia tridimensionale dei ricercatori canadesi ci dà una nuova interpretazione della Gioconda e al tempo ci rassicura sullo stato di conservazione del quadro: il dipinto leonardiano sta bene, le sue condizioni di conservazione sono ottimali e consentiranno alle generazioni future di ammirarlo ancora. Il nuovo check up cui è stato sottoposto il quadro di Leonardo è stato molto sofisticato. Conservata gelosamente sotto la sua teca blindata, la Gioconda viene estratta dal suo "rifugio" e controllata una notte all'anno. Per i tecnici del Cnrc, il quadro è stato rimosso due volte, il 18 e 20 ottobre 2004. Grazie alle loro apparecchiature, i canadesi hanno potuto scannerizzare la Gioconda come non era mai stato fatto. In sedici ore di lavoro, nei sotterranei del Louvre, hanno sfruttato tutte le possibilità delle loro macchine che permettono di riprodurre immagini con una profondità di 10 micrometri, cioè un decimo del diametro di un capello. Un lungo lavoro di analisi sulle immagini ha permesso di scoprire una vera sorpresa, rivelata ieri da Bruno Nottin, specialista del Centro di ricerca dei musei francesi. Gli strumenti canadesi consentono di vedere un particolare inedito: Mona Lisa è rivestita da un fine velo di mussolina, che all'epoca era portato dalle donne incinte o da quelle che avevano partorito da poco.
La vernice aveva finora nascosto questo dettaglio: "È una donna che ha appena avuto un figlio, si gira verso di noi e sorride leggermente", dice Nottin. Lisa Gherardini sarebbe stata dunque raffigurata dopo aver messo al mondo il secondo dei suoi cinque figli. Secondo lo specialista transalpino, "non c'è nessun mistero nel quadro, come nel Da Vinci Code", ma il dipinto nasconde tutta la tecnica di Leonardo "e questo è il vero mistero che abbiamo scoperto". Quanto allo stato del quadro, il verdetto è confortante: "I nostri risultati corroborano quelli degli studi precedenti. Nonostante sia crepato, lo strato di pittura propriamente detto aderisce bene al supporto di legno - ha detto John Taylor, coordinatore delle analisi - . Non abbiamo scoperto nessun segno di scollamento". L'analisi tridimensionale ha permesso di rivelare, dietro il dipinto, lo schizzo inciso sul legno da Leonardo: prima di dipingere il quadro ne aveva abbozzato la struttura. E anche qui una sorpresa: Leonardo aveva pensato di dipingere Mona Lisa con una cuffia, poi le ha lasciato i capelli liberi, La Gioconda dovrebbe restare intatta ancora a lungo, se si continua a conservarla in condizioni ambientali controllate. E i ricercatori sono rassicuranti anche sull'incrinatura di dodici centimetri nella metà superiore del quadro, probabilmente causata dal ritiro della cornice originale e da una riparazione effettuata tra la metà del Settecento e i primi dell'Ottocento: "Sembra stabile e non si è aggravata nel corso del tempo". I segreti dello sfumato di Leonardo restano tuttavia inavvicinabili: "La superficie della Gioconda non rivela alcuna pennellata. Lo strato di pigmento è estremamente sottile e uniforme". (27 settembre 2006)

Tuesday, September 26, 2006

acquirenti di fumo

Montefalco è un paesotto al centro dell’Umbria. Vi si è sempre prodotto oltre a un rosso discreto anche un rosso particolare derivante da un vitigno autoctono il “sagrantino” di cui fino a pochi anni fa si produceva quasi esclusivamente la versione “passita”, un vinsanto decoroso, mentre la versione normale era equiparata al rosso comune.
Poi con un’abile operazione di marketing studiata a tavolino sul modello dello sfracello che hanno combinato i toscani con il Brunello una cantina potente (a cui poi se ne sono accodate altre) ha iniziato a montare il prodotto e nel giro di pochi anni coinvolgendo Comune, Regione e stampa mercenaria è nato questo miracolo di un vino rosso passato da 1.500 lire al litro a 30 euro la bottiglia da 0,75. Non ricordo chi, forse è stato Ford (non John, l’altro quello delle macchine) ha detto che “nessun è mai fallito basando il suo lavoro sull’imbecillità della gente.

Questa settimana c’è stata la settimana enologica : Torme di farfalloni amorosi si fanno infinocchiare da osti con divise azzurre come le hostess dei convegni di Forza Italia. E’ tutto un cinguettare di retrogusti fruttati, di sentori di sottobosco, di riflessi violacei.
Sui tavoli degli stand ho notato un oggetto di foggia strana molto simile alle sputacchiere che ho visto vent’anni fa in una visita in sanatorio sui comodini dei malati ai polmoni.
Mi hanno spiegato che l’oggetto molto bello e artisticamente decorato, non di smalto sbeccato come le sputacchiere piene di espettoro che ricordavo, si chiama proprio così: “sputacchiera” e serve agli assaggiatori professionisti o della domenica per buttare il vino avanzato dal bicchiere dopo il sorso canonico con sciacquettio di liquido tra le barbozze.
Mi piacerebbe sapere che fine fa il contenuto.

talpe

la talpa si è rifatta viva e ha rosicchiato (da sotto come b.bunny!!!) tutte le minicarote... mio nonno le faceva fuori a colpi di zappa, ma anche se mi sento molto Taddeo non sono ancora nella fase Cogne, per cui ho acquistato un repellente che pare la dovrebbe spingere verso altri territori... ho chiesto al commesso del consorzio se c'era qualcosa di analogo per gli umani ma pare ancora di no...

Sunday, September 10, 2006

Lost

hanno ucciso Ana Lucia... accidenti... aveva delle barbozzine paffutelle... e poi il sudore che sbriccuccicava sulla tv... pare che è perchè faceva un po' le bizze, era poco disciplinata e si è fatta beccare alla guida ciucca... ma che motivo è? se dovessimo sparare al petto a tutte le ragazze così si rimarrebbe noi ragazzi a giocare a figurine...

Saturday, September 09, 2006

il prezzo delle cose

il mondo si regge sul fatto che la gente non sa il prezzo delle cose... il commercio è basato su quello...
Su questo blog vorrei l'intervento di delatori che dicendo il vero prezzo delle cose facessero un po' pensare... prima di prendere l'ennesima sola (romanamente parlando) della giornata...
Inizio io con il... pane...
in Umbria il pane costa 1,5 euro al chilo, quello comune per i poveri (che quando lo chiedi ti guardano male), E' uno dei posti dove costa di meno in Italia. Negli ultimi 20 anni il prezzo del grano è calato ora costa 0,13 centesimi al kg e con un kg di grano si produce la farina per un chilo di pane. Considerando che i pani non per poveri costano anche il doppio o di più, mi sembra che ci sia qualcosa che non va...