La Gioconda e le fave con le coDiche
Ognuno sostiene la sua sul sorriso ("enigmatico", io lo definirei un po' ebete, lontano anni dallo sguardo perforante della dama con l'ermellino) della Gioconda... io sostengo sia dovuto alla cattiva digestione di un piattone di fave con le codiche (attenzione, con la d non con la t) molto usate all'epoca da tutte le classi sociali... le motivazioni del mio studio si basano sul nulla, come tutte le altre, del resto...
Pubblico questa nota perchè spesso in Italia ci si lamenta della spesa limitata per la ricerca... ma se in Canada ti fanno una ricerca così scombiccherata, forse è meglio spendere poco...
Questo è il testo uscito oggi (senza nessuna modifica, ahimè...) sul Corriere, della serie "Panem et velinem", l'Italia non è alla frutta ma allo "sparecchio" e ogni scusa è buona per cambiare discorso...
PARIGI - Mona Lisa sorride perché ha appena avuto un figlio, il mistero del suo sorriso si nasconde dietro la condizione più naturale del mondo: la maternità. È la conclusione cui sono giunti i ricercatori del Centro nazionale delle ricerche canadese (Cnrc), che hanno analizzato la donna più famosa del mondo, la più corteggiata, discussa e interpretata, la più insensibile alle mode e al tempo: il sorriso più enigmatico della cultura occidentale apparterrebbe a una madre. La radiografia tridimensionale dei ricercatori canadesi ci dà una nuova interpretazione della Gioconda e al tempo ci rassicura sullo stato di conservazione del quadro: il dipinto leonardiano sta bene, le sue condizioni di conservazione sono ottimali e consentiranno alle generazioni future di ammirarlo ancora. Il nuovo check up cui è stato sottoposto il quadro di Leonardo è stato molto sofisticato. Conservata gelosamente sotto la sua teca blindata, la Gioconda viene estratta dal suo "rifugio" e controllata una notte all'anno. Per i tecnici del Cnrc, il quadro è stato rimosso due volte, il 18 e 20 ottobre 2004. Grazie alle loro apparecchiature, i canadesi hanno potuto scannerizzare la Gioconda come non era mai stato fatto. In sedici ore di lavoro, nei sotterranei del Louvre, hanno sfruttato tutte le possibilità delle loro macchine che permettono di riprodurre immagini con una profondità di 10 micrometri, cioè un decimo del diametro di un capello. Un lungo lavoro di analisi sulle immagini ha permesso di scoprire una vera sorpresa, rivelata ieri da Bruno Nottin, specialista del Centro di ricerca dei musei francesi. Gli strumenti canadesi consentono di vedere un particolare inedito: Mona Lisa è rivestita da un fine velo di mussolina, che all'epoca era portato dalle donne incinte o da quelle che avevano partorito da poco.
La vernice aveva finora nascosto questo dettaglio: "È una donna che ha appena avuto un figlio, si gira verso di noi e sorride leggermente", dice Nottin. Lisa Gherardini sarebbe stata dunque raffigurata dopo aver messo al mondo il secondo dei suoi cinque figli. Secondo lo specialista transalpino, "non c'è nessun mistero nel quadro, come nel Da Vinci Code", ma il dipinto nasconde tutta la tecnica di Leonardo "e questo è il vero mistero che abbiamo scoperto". Quanto allo stato del quadro, il verdetto è confortante: "I nostri risultati corroborano quelli degli studi precedenti. Nonostante sia crepato, lo strato di pittura propriamente detto aderisce bene al supporto di legno - ha detto John Taylor, coordinatore delle analisi - . Non abbiamo scoperto nessun segno di scollamento". L'analisi tridimensionale ha permesso di rivelare, dietro il dipinto, lo schizzo inciso sul legno da Leonardo: prima di dipingere il quadro ne aveva abbozzato la struttura. E anche qui una sorpresa: Leonardo aveva pensato di dipingere Mona Lisa con una cuffia, poi le ha lasciato i capelli liberi, La Gioconda dovrebbe restare intatta ancora a lungo, se si continua a conservarla in condizioni ambientali controllate. E i ricercatori sono rassicuranti anche sull'incrinatura di dodici centimetri nella metà superiore del quadro, probabilmente causata dal ritiro della cornice originale e da una riparazione effettuata tra la metà del Settecento e i primi dell'Ottocento: "Sembra stabile e non si è aggravata nel corso del tempo". I segreti dello sfumato di Leonardo restano tuttavia inavvicinabili: "La superficie della Gioconda non rivela alcuna pennellata. Lo strato di pigmento è estremamente sottile e uniforme". (27 settembre 2006)
Pubblico questa nota perchè spesso in Italia ci si lamenta della spesa limitata per la ricerca... ma se in Canada ti fanno una ricerca così scombiccherata, forse è meglio spendere poco...
Questo è il testo uscito oggi (senza nessuna modifica, ahimè...) sul Corriere, della serie "Panem et velinem", l'Italia non è alla frutta ma allo "sparecchio" e ogni scusa è buona per cambiare discorso...
PARIGI - Mona Lisa sorride perché ha appena avuto un figlio, il mistero del suo sorriso si nasconde dietro la condizione più naturale del mondo: la maternità. È la conclusione cui sono giunti i ricercatori del Centro nazionale delle ricerche canadese (Cnrc), che hanno analizzato la donna più famosa del mondo, la più corteggiata, discussa e interpretata, la più insensibile alle mode e al tempo: il sorriso più enigmatico della cultura occidentale apparterrebbe a una madre. La radiografia tridimensionale dei ricercatori canadesi ci dà una nuova interpretazione della Gioconda e al tempo ci rassicura sullo stato di conservazione del quadro: il dipinto leonardiano sta bene, le sue condizioni di conservazione sono ottimali e consentiranno alle generazioni future di ammirarlo ancora. Il nuovo check up cui è stato sottoposto il quadro di Leonardo è stato molto sofisticato. Conservata gelosamente sotto la sua teca blindata, la Gioconda viene estratta dal suo "rifugio" e controllata una notte all'anno. Per i tecnici del Cnrc, il quadro è stato rimosso due volte, il 18 e 20 ottobre 2004. Grazie alle loro apparecchiature, i canadesi hanno potuto scannerizzare la Gioconda come non era mai stato fatto. In sedici ore di lavoro, nei sotterranei del Louvre, hanno sfruttato tutte le possibilità delle loro macchine che permettono di riprodurre immagini con una profondità di 10 micrometri, cioè un decimo del diametro di un capello. Un lungo lavoro di analisi sulle immagini ha permesso di scoprire una vera sorpresa, rivelata ieri da Bruno Nottin, specialista del Centro di ricerca dei musei francesi. Gli strumenti canadesi consentono di vedere un particolare inedito: Mona Lisa è rivestita da un fine velo di mussolina, che all'epoca era portato dalle donne incinte o da quelle che avevano partorito da poco.
La vernice aveva finora nascosto questo dettaglio: "È una donna che ha appena avuto un figlio, si gira verso di noi e sorride leggermente", dice Nottin. Lisa Gherardini sarebbe stata dunque raffigurata dopo aver messo al mondo il secondo dei suoi cinque figli. Secondo lo specialista transalpino, "non c'è nessun mistero nel quadro, come nel Da Vinci Code", ma il dipinto nasconde tutta la tecnica di Leonardo "e questo è il vero mistero che abbiamo scoperto". Quanto allo stato del quadro, il verdetto è confortante: "I nostri risultati corroborano quelli degli studi precedenti. Nonostante sia crepato, lo strato di pittura propriamente detto aderisce bene al supporto di legno - ha detto John Taylor, coordinatore delle analisi - . Non abbiamo scoperto nessun segno di scollamento". L'analisi tridimensionale ha permesso di rivelare, dietro il dipinto, lo schizzo inciso sul legno da Leonardo: prima di dipingere il quadro ne aveva abbozzato la struttura. E anche qui una sorpresa: Leonardo aveva pensato di dipingere Mona Lisa con una cuffia, poi le ha lasciato i capelli liberi, La Gioconda dovrebbe restare intatta ancora a lungo, se si continua a conservarla in condizioni ambientali controllate. E i ricercatori sono rassicuranti anche sull'incrinatura di dodici centimetri nella metà superiore del quadro, probabilmente causata dal ritiro della cornice originale e da una riparazione effettuata tra la metà del Settecento e i primi dell'Ottocento: "Sembra stabile e non si è aggravata nel corso del tempo". I segreti dello sfumato di Leonardo restano tuttavia inavvicinabili: "La superficie della Gioconda non rivela alcuna pennellata. Lo strato di pigmento è estremamente sottile e uniforme". (27 settembre 2006)